lunedì 29 agosto 2016

Moto d'acqua: che passione (di merda)!

Non sopporto le moto d'acqua. Non sopporto nemmeno i motoscafi e i gommoni ma questi, per fortuna, sono più costosi e quindi meno accessibili al volgo. Un motoscafo non se lo possono permettere tutti. Un gommone è già più economico ma nessuno, in Italia, vuole essere preso per uno scafista. Ma torniamo alle moto d'acqua. Fastidiose come uno scooter elaborato da un quindicenne, le moto d'acqua attirano, a mio personalissimo giudizio, persone con lo stesso livello di maturità del giovane di cui sopra. La moto d'acqua è rumorosa, turba la quiete. Chi guida le moto d'acqua, spesso, non rispetta le regole: esagera con la velocità in prossimità della riva, non si cura dei natanti. Immagino l'utilizzatore medio come una persona che vuole farsi notare, un po' come quei motociclisti che ostentano il suono della marmitta della loro moto. Ricordo un biker ad una festa della birra che, da fermo, sgasava in maniera indecorosa. Era molto soddisfatto. Poi la moto gli sfuggì di mano (non chiedetemi il motivo : la mia esperienza si limita alla guida di una Vespa) e colpì, in cascata, altre moto. Lui preso dal panico scappò, divenendo l'obiettivo di una feroce caccia all'uomo estiva ("prendiamo quel coniglio! "... Caschi usati come armi). Tutti sanno accelerare: ad avere controllo, invece, ci vuole esperienza. Lo dicono anche gli Ent ne "Il signore degli anelli". L'utilizzatore della moto d'acqua vuole sentirsi un moderno cavaliere in sella al suo poderoso cavallo. Ai miei occhi, però, appare invece come lo scemo del villaggio che ruba il cavallo del padrone. La mia speranza, inutile dirlo è quella di vederlo disarcionato, nella polvere della spiaggia.