Sconforto e delusione per i fallimenti del metodo educativo moderno permettono il teletrasporto mio e dei giovani furfanti all'interno di un grazioso pub, comodamente seduti ad un tavolo dal color mogano. Qui, con tono autoritario, intimo a mia nipote di confessare le malefatte a sua madre il prima possibile perché io intendo discuterne con mia sorella l'indomani.
Lo scontro dialettico-generazionale, però, si interrompe sul nascere a causa dell'arrivo di Jessica e Pappy, due amici rientrati in quel preciso momento da un viaggio in Portogallo e profondamente dispiaciuti dalle condizioni del viaggio in bus. Il nuovo sistema di sicurezza prevede infatti una telecamera dotata di obiettivo a 360° montata su un piccolo robot cingolato: date le sue dimensioni e la necessità di continuare a percorrere il bus avanti-e-indietro, però, hanno costretto i progettisti del bus a rimuovere tutti i posti a sedere.
Non fatevi intenerire dal suo sguardo: il suo unico obiettivo è quello di tenervi d'occhio mentre viaggiate. |
I passeggeri viaggiano in piedi, appoggiandosi con la schiena alle pareti laterali e posteriori del bus, uno vicino all'altro. Un po' come quando si entra in un ascensore: se entriamo per primi scegliamo un angolo, se questo è già occupato scegliamo un lato e se proprio non abbiamo scelta ci mettiamo nel bel mezzo dell'ascensore.
Fortuna che ad aver avuto questo sogno sono stato io e non Michael O'Leary: immaginatevi su un volo Ryanair, in piedi, a scacciare un Wall-E che cerca di vendervi snack, bevande e biglietti gratta-e-vinci, magari senza nemmeno potervi nascondere in bagno.
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