sabato 19 gennaio 2013

Bagni separati per uomini e donne: una discriminazione ignorata

Nel 1955 Rosa Parks, salì su un bus ed occupò il posto riservato ai bianchi. La nostra costituzione afferma l'uguaglianza tra uomo e donna. Da anni le scuole pubbliche hanno classi miste di studenti, indipendentemente dal sesso, dalla razza o dalla religione. Anche la chiesa cattolica, solitamente ultima in fatto di innovazioni, ha smesso di separare i ragazzi e le ragazze negli oratori.

Rimane, a mio giudizio, solo un ambito in cui uomini e donne vengono tenuti forzatamente separati e, pertanto, ingiustamente discriminati sulla base del loro sesso.

È una discriminazione che vediamo tutti i giorni, non appena usciamo di casa. È una discriminazione a cui veniamo soggiogati sin da piccoli. È una discriminazione che, dall'asilo, ci accompagna per il resto della vita.

Come i lettori più arguti avranno intuito, mi sto ovviamente riferendo al fatto che ad oggi, nel 2013, esistono bagni per gli uomini e bagni per le donne.

Che ci si trovi in un elegante ristorante o in una discoteca VIP, verremo sempre accolti e propriamente indirizzati da inflessibili immagini stilizzate di un uomo senza piedi e di una donna che, oltre a non avere i piedi, assomiglia pericolosamente all'albero di natale che mio padre addobbava quando ero piccolo (adesso non festeggio più).

Donne e uomini separati da un muro. Ditemi che questa non è discriminazione!

Silenziose e onnipresente, queste due icone moderne si ergono a rappresentati dell'ordine pubblico e, come una mamma che ci guarda severi quando sbagliamo, ci ricordano che è nostro dovere utilizzare il bagno a noi assegnato, indipendentemente dal fatto che la fila per utilizzare quello delle donne sia più breve della nostra (evento raro, segnato in rosso sui calendari) o dalla speranza che nell'altro bagno l'odore di piscio non abbia effetti simili a quelli del Sarin (evento molto più probabile).

La situazione è questa e, se ci rifletterete, vi renderete conto di quanto questa rappresenti una vera, profonda, artificiosa discriminazione tra sessi.

Nelle prossime settimane cercherò di squarciare il velo di omertà che copre questa disgustosa situazione con una serie di post dedicati all'argomento.

Nessun commento: