martedì 23 agosto 2016

Chiavare a Parigi

Henry Miller, "Tropico del cancro". L'opera è un sobrio e per nulla monotono resoconto della vita degli artisti (soprattutto stranieri) nella Parigi degli anni '30. Nel romanzo vengono affrontate tematiche tuttora attuali quali "chiavare", "bere, mangiare e chiavare" ed infine "chiavare lavorando poco". Oltre a resoconti sulle sue personali avventure, il Miller si dedica ad aspetti quali l'igiene delle prostitute e le varietà disponibili (africane, francesi, nord europee), trovando anche lo spazio per deprecare le rasature (femminili) intime complete. L'opera del Miller rimane lievemente ancorata a particolari temi (cfr. "chiavare", "scopare", "fottere"), nonostante egli provi a variare l'ambientazione ed i personaggi secondari (Boris, Tania, Van Norden, Carl, Fillmore). Si evidenziano infine, in alcune parti del libro, riflessioni sul valore della vita a prescindere dal chiavare che, a nostro giudizio, rovinano lo spirito dell'opera stessa. Se ne riporta una, a titolo di esempio
Appartenevano a quella categoria di invididui incolori [...]. Nulla li distingueva dalle zolle su cui strofinavano le scarpe. Erano degli zeri, in tutti i sensi della parola, cifr che formano il nocciolo di una cittadinanza rispettabile e deplorevole. Mangiavano con capo basso ed erano sempre i primi a chiedere il bis. Dormivano profondamente e non si lamentavano mai; non erano né allegri né tristi. Gli ignavi, insomma, che Dante relega nel vestibolo dell'Inferno. La crema