venerdì 11 gennaio 2013

Crocerossine e salvatori della patria: brutta gente

Se c'è un'attività in cui alcuni esemplari di homo sapiens sapiens sembrano essere molto portati, questa è sicuramente il portare le croci degli altri.

Improvvisandosi salvatori del genere umano, infatti, i novelli Gesù Cristo si fanno carico (senza richiesta alcuna) della sofferenza altrui al fine di una non meglio precisata redenzione di amici o conoscenti.

La cosa buffa è che spesso questi amici o conoscenti non pensano di dover essere redenti e ciò provoca un accanimento ancora maggiore da parte del loro salvatore, con conseguenze che sfiorano i limiti del kafkiano.


Peggio ancora quando a muovere il desiderio di redenzione non c'è un puro e semplice "cuore da crocerossina" ma un qualche sordido interesse personale: da bianche e candide versioni moderne di Cristo, infatti, si trasformano in grotteschi pseudo-manipolatori che tra una pacca sulla spalla ed una buona parola cercano di tirare acqua al loro mulino.

In quest'ultimo caso, quando rischiano di essere smascherati, si impegnano maggiormente, cercando di dissimulare i loro interessi e diventando campioni di un masochismo che sfiora il patologico. Un esempio patetico è quello dello spasimante respinto che, per mostrarsi sodale con l'amata, mette "mi piace" alla canzoni strappalacrime pubblicate da quest'ultima (e dirette ad una terza figura che solitamente resta fuori dal gioco delle parti).

Con questo non voglio affermare che tutti si comportino per opportunismo, eh. Alcuni lo fanno proprio perché vorrebbero vedere un mondo migliore, dove per migliore, spesso, si intende secondo i loro criteri. Liberi di farlo, sia chiaro, ma non ci rimangano male se le loro pecorelle si rifiutano di seguire il novello pastore.

Nessun commento: