lunedì 31 marzo 2014

Breve riflessione sui caminetti virtuali

La breve riflessione sui caminetti virtuali che potete visualizzare sui vostri grandi TV LCD/LED è così articolata: sono terribili.

Chi trova utile e/o carino un caminetto virtuale, probabilmente, non ha mai passato qualche ora vicino ad un vero camino: non è solamente il suono e la vista delle fiamme a rendere più intimo qualche momento della nostra vita. Il calore delle fiamme non può essere trasmesso da un TV (a meno che non lo cospargiate di benzina e gli diate fuoco), la secchezza del volto dopo qualche ora trascorsa nelle vicinanze del camino non può essere replicata in altro modo (addormentarsi con la faccia su un calorifero potrebbe essere un'esperienza paragonabile).

"Che bello amore! È proprio come passare una notte in una baita di montagna"

C'è stato un periodo in cui installavo acquari virtuali come screensaver del mio computer: perdevo ore per cercare pesci aggiuntivi e crack per sbloccare funzionalità avanzate. Fissavo compiaciuto il monitor per qualche minuto e poi tornavo a leggere. Alzavo lo sguardo dal libro e fissavo pesci di varie razze nuotare nel mio monitor CRT da 17 pollici. Mi convincevo che il gorgogliare dell'acqua mi rilassasse ma, alla fine, spegnevo tutto quanto dopo qualche decina di minuti perché mi innervosivo.

Cosa c'è di più rilassante del rumore dell'acqua, del tranquillo nuotare dei pesci e dell'odore di plastica del monitor surriscaldato?

Nello stesso periodo andava molto di moda modificare l'aspetto per renderlo il più simile possibile a quello di Apple OS X. Centinaia di guide, decine e decine di temi per trasformare qualcosa (Windows) nella copia zoppa di qualcos'altro (OS X).

Tema ispirato a OSX, per il nerd che non deve chiedere. Mai.

Che si tratti di caminetti, acquari, interfacce grafiche (ma anche borse, scarpe, capi d'abbigliamento) siamo sempre attratti dalle copie a basso prezzo. Ci fanno sentire furbi, ci fanno sentire alla fighi.
fossi figo indosserei vestiti trendy,
certe volte son dei capi orrendi
che a nessuno li rivendi.
("Fossi Figo", Elio e le storie tese)

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