sabato 15 febbraio 2014

Collezionare libri è da borghesi

Avere in casa una libreria è da borghesi. O meglio, avere decine e decine di libri in casa è da borghesi. E da arroganti.

Avere una grande libreria in casa è da borghesi perché equivale a dare un messaggio a chiunque entri in casa: posso permettermi di comprare tanti libri. Questo è anche il motivo per cui è una pratica da arroganti: annunciare, appena dopo essersi salutati, che si sta entrando nella casa di una persona che ama la cultura. Maggiore il numero di libri, maggiore la mia cultura. Maggiore il numero di libri, maggiore la soggezione che dovrebbe provare chi entra in quella casa.

Poco importa che, come spesso accade, molte decine di quei libri non siano mai stati letti. Poco importa che possano avere lo spessore culturale di uno dei capitoli di Fast and Furious.
"Vedo che ti piace Ken Follett"
"Sì, ovviamente i primi libri sono i migliori ma li ho comunque tutti"
Un colpo al cerchio ed uno alla botte.

Parlando con alcune persone sembrerebbe che l'azione più importante associata ad un libro, al giorno d'oggi, sia l'acquisto, non la lettura. Il posizionamento nella libreria, non il piacere derivante dalle scorrere delle pagine.

La parola arrogante associata al concetto di "possesso di libri" non vi piace? Provo a riformulare l'idea: collezionare libri è un modo patetico per cercare di appropriarci della cultura. Quante volte avete riletto un libro? Quante volte avete almeno sfogliato un libro della vostra libreria dopo averlo letto già una volta? Provate a fare qualche calcolo rispetto al numero totale di libri che possedete e vi accorgerete voi stessi di quanto poco abbia senso stoccare centinaia di pagine nelle vostre case.

Qualcuno mi risponderà "ma, Andrea, a me piace vedere una bella libreria in casa mia". Perfetto, lo comprendo. Si tratta di senso estetico, però, non di cultura.

Un allevamento di acari ben avviato. O un modo per riempire una parete di casa.

Regalate i vostri libri alle biblioteche, regalateli agli amici, ai parenti, ai colleghi. Lasciateli sul treno. Solo nel momento della separazione capirete veramente quali sono i vostri libri fondamentali. Non lasciate i libri nelle vostre librerie. Un libro è fatto per essere letto, non per essere osservato e spolverato una volta a settimana.

If I read as many books as most men do, I would be as dull-witted as they are.” Thomas Hobbes

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