lunedì 17 dicembre 2012

Colleghi, testosterone e transessuali


Anonima stanza d'albergo con le dimensioni e l'arredamento di un ufficio. Francesca N ci osserva con uno sguardo che lascia poco all'immaginazione e dichiara: "ragazzi, visto che il testosterone ha raggiunto livelli ingestibili mi sono permessa di richiedere (per voi) i servizi di una escort". Noi (io, Danilo M, Luigi M, Michele S, Ugo O, Francesco G) ci guardiamo perplessi e, quasi istantaneamente, fa il suo ingresso nella camera la già citata escort.

Il problema è che non si tratta di una escort normale ma di una escort transessuale. Scoppia la bagarre. Francesca dichiara di aver già compilato i turni per la settimana successiva e che, quindi, non sarà possibile evitarsi almeno un turno ciascuno (lei esclusa) con la suddetta escort.



Ognuno avanza riserve per i motivi più disparati; io, per esempio, sostengo di muovermi molto durante il sonno e che, quindi, risulta impossibile dormire con me in un letto di dimensioni normali.

Preoccupato dalla prospettiva di dover condivedere il letto con una escort transessuale contatto immediatamente un mio collega (Davide R), chiedendogli di venirmi a prendere a Roma.

Lui si presenta immediatamente, avvertendomi di essersi recato nella capitale con una vettura elettrica utilizzabile anche da chi è sprovvisto di patente. Ci tiene a sottolineare, però, che la velocità di punta è comunque elevata e, per questo motivo, riusciremo comunque ad arrivare in orario in orario, anzi, arriveremo pure in anticipo. Rassicurato da questo dato tecnico, mi metto in viaggio con lui.

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